Le piattaforme elevatrici per disabili permettono il superamento delle barriere architettoniche e favoriscono la maggiore autonomia di anziani e portatori di handicap.
Apparentemente, questi elevatori assomigliano a degli ascensori. Dal semplice punto di vista del funzionamento, infarti, le piattaforme consentono il superamento di un dislivello in verticale (le scale).
In realtà, bisognerebbe fare una distinzione. Esistono modelli di piattaforme destinati al superamento di piccoli dislivelli e modelli con cabina chiusa simile a quella di un ascensore standard.
In quest’ultimo caso, si tratta di piattaforme elevatrici per disabili capaci di coprire dislivelli pari a 4 metri.
Ovviamente, le piattaforme sono meno veloci rispetto agli ascensori e possono raggiungere una andatura massima pari a 0,15 metri al secondo.
Normativa piattaforme elevatrici
L’installazione e la manutenzione delle piattaforme elevatrici per disabili sono regolamentate dal DPR numero 214 del 2010.
La legge stabilisce le dimensioni minime di queste macchine che devono corrispondere a 800X1200 millimetri.
Non ci sono indicazioni precise sulla porta per le cui dimensioni si fa riferimento a quelle previste per gli ascensori, vale a dire 750 millimetri. Le piattaforme, inoltre, devono essere in grado di trasportare un peso di almeno 130 chilogrammi.
Al di là delle specifiche l’intento della norma è quello di facilitare la progettazione di piattaforme elevatrici per disabili che consentano sempre l’accesso e l’utilizzo da parte di individui in sedia a rotelle. Le piattaforme, infatti, sono considerate a tutti gli effetti degli ausili per la disabilità e, in quanto tali, prevedono un carattere non eccessivamente rigido delle prescrizioni in materia di dimensioni.
Le eventuali deroghe alle prescrizioni riguardanti le piattaforme elevatrici per disabili e le dimensioni vanno comunque dimostrate con appositi progetti, che illustrino le soluzioni tecniche adottate per favorire la mobilità del o dei disabili a cui sono destinate le piattaforme.
Installazione delle piattaforme elevatrici
Il montaggio di una piattaforma elevatrice non rende necessario il potenziamento dell’impianto elettrico già esistente. Il fabbisogno energetico di una piattaforma si aggira sui 1,5 kW. Per renderla cioè perfettamente funzionante basta creare una linea che parta dal quadro principale di alimentazione.
Al momento sono possibili tre diverse tipologie di installazione delle piattaforme elevatrici per disabili:
- Montaggio all’interno di case o immobili in fase di costruzione o di ristrutturazione. I lavori includono la realizzazione del vano a quattro pareti, realizzato in mattoni oppure in cemento armato. Il vano, ovviamente, include l’apertura per la porta.
- Montaggio della piattaforma all’interno di una struttura metallica collocabile sia all’interno che all’esterno dell’ In questo caso, non sono necessarie le opere murarie.
- Montaggio all’esterno dell’edificio con un numero esiguo di interventi murari. Questo genere di installazione, infatti, necessita solo della realizzazione delle aperture per l’accesso ai singoli piani.
Manutenzione delle piattaforme elevatrici
Al termine dell’installazione delle piattaforme elevatrici per disabili, il personale effettua un collaudo e certifica la macchina in conformità al DPR numero 459 del 1996.
Per preservare la sicurezza della piattaforma e allungarne la vita nel tempo, bisogna effettuare la manutenzione ordinaria una volta ogni 24 mesi.
È bene però attenersi ad una prassi con interventi di manutenzione più frequenti nel caso in cui la piattaforma sia soggetta ad uso frequente. In queste situazioni cioè sarebbe bene sottoporre la piattaforma a controllo ogni 6 mesi.
Per poter, inoltre, valutare il livello di sicurezza dell’impianto bisogna controllare la presenza di dispositivi come il ritorno al piano più basso in caso di improvvisa assenza della corrente elettrica, la sirena di allarme, il telefono in cabina, le chiavi di abilitazione per la cabina ai piani, i vetri stratificati di sicurezza e il sistema di ripescaggio attivo sia in salita che in discesa.
Piattaforme elevatrici per disabili usate
Le piattaforme elevatrici per disabili usate sono in genere ricondizionate. Cosa significa esattamente? I vecchi proprietari le hanno restituite dopo un certo periodo, più o meno breve, di utilizzo.
Le aziende che le prendono indietro le sottopongono ad un controllo tecnico per verificarne il funzionamento ed individuare eventuali danni o guasti. Le piattaforme ricondizionate non si mettono in commercio così come sono, ma vengono sottoposte ad una sorta di ricondizionamento.
Una volta terminato il processo, i tecnici emettono una nuova garanzia sulla piattaforma e la mettono in vendita.
Chiaramente, il prezzo non può essere lo stesso di una piattaforma nuova, anche se in alcuni casi si tratta davvero di macchine semi nuove.
Nel caso in cui non si tratti di piattaforme ricondizionate ma di semplici piattaforme usate, bisogna sempre fare molta attenzione al venditore a cui ci si rivolge.
Piattaforme elevatrici per disabili prezzi
I costi delle piattaforme elevatrici variano a seconda del modello (interna, esterna, con corsa fino ad 1 metro, 2 metri, 3 metri e così via), dei lavori necessari per il montaggio e del maggiore o minore livello di personalizzazione richiesto.
Essendo di fatto un ausilio per i disabili, le piattaforme elevatrici possono essere personalizzate, servizio che implica una maggiorazione dei costi.
Non è possibile, inoltre, stabilire un prezzo a priori perché i sopralluoghi preventivi sono indispensabili per verificare caratteristiche e dimensioni dello stabile di destinazione.
Ovviamente, l’oscillazione dei prezzi è anche dovuta al tipo di disabilità di cui soffre il richiedente. Le piattaforme sono soggette a delle agevolazioni fiscali del 36% e all’imposizione di una aliquota Iva del 4% (Legge 104 del 1992, articolo 3 e comma 3).
La detrazione però non può essere applicata in contemporanea a quella del 19%. Quest’ultima viene concessa per le spese sanitarie riguardanti i mezzi necessari al sollevamento dei portatori di handicap. Questo significa che la detrazione del 19% può essere applicata solo sulla eventuale parte di investimento che supera la quota a cui è stata già detratto il 36%.
Si tratta comunque di calcoli complicati che devono essere elaborati da un consulente, in modo da avere ben chiaro l’effettiva cifra finale necessaria per l’acquisto e il montaggio di una piattaforma elevatrice per disabili.
In questi casi non resta da fare altro che richiedere un preventivo personalizzato che si riferisca alla propria specifica situazione. In che modo? È semplicissimo: basta compilare il form Contatti del sito.